Il significato dell’acronimo SISTRI è Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. È stato introdotto con l’obiettivo di monitorare e gestire i rifiuti speciali attraverso un sistema digitale avanzato. Creato per migliorare la trasparenza e l’efficienza del processo di smaltimento dei rifiuti, il SISTRI ha coinvolto una vasta gamma di stakeholder, comprese le aziende produttrici di rifiuti, i trasportatori e gli impianti di smaltimento.
L’evoluzione della tracciabilità dei rifiuti in Italia rappresenta una parte fondamentale nella gestione dell’ambiente del nostro Paese, continua a leggere e scopri tutto sul SISTRI, anche il perchè è stato abbandonato in favore di un nuovo sistema.
Cosa è il registro SISTRI?
Il registro SISTRI era una componente chiave del sistema di tracciabilità. Attraverso l’utilizzo di dispositivi elettronici, come chiavette USB e black box installate sui mezzi di trasporto, il registro puntava a monitorare in tempo reale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la filiera. Ogni trasporto avrebbe dovuto essere visibile alle autorità competenti, riducendo le possibilità di smaltimento illecito, l’iscrizione era d’obbligo.
Il SISTRI avrebbe voluto offrire i seguenti benefici:
- Maggiore trasparenza nel processo di gestione dei rifiuti
- Riduzione di errori burocratici e falsificazioni
- Miglior efficienza nella gestione dei rifiuti
A cosa serve il SISTRI?
Il sistema SISTRI era stato ideato per garantire un controllo efficace e puntuale sulla tracciabilità dei rifiuti speciali. L’obiettivo era assicurarsi che ogni passo, dalla produzione allo smaltimento, fosse compiuto secondo le normative vigenti, favorendo al contempo una maggiore responsabilità da parte delle aziende coinvolte. Tuttavia il progetto SISTRI non è mai diventato veramente operativo e ha fallito sotto tutti i profili.
Il sistema, introdotto nel 2009, si è rivelato basato su una tecnologia di difficile utilizzazione o addirittura malfunzionante. Secondo un’indagine condotta dalla Cna su un campione di circa 1700 imprese, il sistema si è rivelato quasi da subito i ingestibile dalle imprese (sia per l’operatività che per gli adempimenti) e basato su una normativa poco chiara e spesso inapplicabile. Le aziende hanno criticato anche i costi elevati associati al SISTRI, che per alcune hanno superato i 10.000 euro annuali, con punte oltre i 50.000 euro per i trasportatori in conto terzi. Solo una piccola percentuale di imprese (21,5%) non ha avuto inconvenienti, mentre per la maggior parte il SISTRI ha rallentato l’attività, aumentato i costi e reso necessario il ricorso a personale aggiuntivo.
Il SISTRI non solo non ha ridotto le pratiche di smaltimento illegale, ma è stato anche percepito come un vero e proprio incubo dalle imprese, portandole a chiedere un intervento normativo per superare l’attuale sistema e costruire un nuovo progetto in collaborazione con le associazioni imprenditoriali.
Chi è obbligato ad iscriversi al SISTRI?
Erano obbligati ad iscriversi al SISTRI:
- Le aziende produttrici di rifiuti pericolosi
- Gli impianti di trattamento dei rifiuti
- I trasportatori di rifiuti speciali
Questo obbligo di registrazione al sistema SISTRI gestione rifiuti mirava a creare una rete integrata in cui ogni attore della filiera dei rifiuti fosse monitorato, contribuendo così a una gestione più responsabile e sicura.
Quando è stato abolito il SISTRI?
Il SISTRI è stato soppresso ufficialmente il 1 gennaio 2019, come stabilito dal Decreto Legge del 14 dicembre 2018. Questa misura era stata adottata per alleggerire le aziende dai costi elevati e dalle difficoltà operative legate alla gestione dei rifiuti speciali.
Nel video in basso, un’intervista dell’estate 2018 all’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, condotta da Giovanni Paone, annunciava l’imminente abolizione del SISTRI. Questa intervista ha probabilmente avuto un peso determinante nell’abolizione del sistema.
L’abolizione del sistema rifletteva l’esigenza di sviluppare e implementare un sistema più moderno e user-friendly che facilitasse la gestione e la tracciabilità dei rifiuti speciali.
Progetto SETRI: L’Alternativa al SISTRI Proposta da Assintel e ConfTrasporti
In alternativa al SISTRI, Assintel e ConfTrasporti avevano proposto il progetto SETRI come soluzione più flessibile e mirata. Il SETRI si proponeva come un sistema più semplice e altrettanto efficace per la gestione e il controllo della tracciabilità dei rifiuti.
Che cosa ha sostituito il SISTRI? Il R.E.N.T.ri!
Dopo l’abolizione del SISTRI, avvenuta il 1 gennaio 2019, è stato introdotto il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (R.E.N.T.ri) come sistema di tracciabilità dei rifiuti. Rispetto al SISTRI, il R.E.N.T.ri offre un’alternativa moderna e digitalizzata, migliorando l’efficacia nella gestione dei rifiuti senza la necessità di hardware specifico. A differenza del suo predecessore, il R.E.N.T.ri non ha l’ambizione di tracciare in tempo reale il percorso di decine di migliaia di camion.
Le principali caratteristiche del R.E.N.T.ri includono:
- Tracciabilità elettronica migliorata senza la necessità di hardware specifico
- Miglioramento dei controlli e delle ispezioni da parte delle autorità competenti
- Sviluppo partecipato e trasparente, con il coinvolgimento di vari stakeholder
Il SISTRI, al contrario, fu imposto con una procedura opaca e finì al centro di unainchiesta della Procura di Napoli, con una serie di condanne per irregolarità. Il R.E.N.T.ri rappresenta dunque un cambiamento significativo sia per il modo in cui è stato sviluppato che per il suo funzionamento rispetto al SISTRI, che presentava molte problematiche.
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La transizione dal SISTRI al RENTri
La transizione dal SISTRI al R.E.N.T.ri rappresenta una svolta significativa nella gestione dei rifiuti in Italia, con un approccio in netta discontinuità rispetto alle problematiche del precedente sistema.
Gli anni del SISTRI hanno lasciato un ricordo amaro dovuto ai costi sostenuti a fronte di un sistema che non è mai diventato pienamente operativo. Il RENTRI, invece, si presenta con canoni d’iscrizione bassi e senza la necessità di installare nuove apparecchiature a bordo dei veicoli, a meno che non si tratti di trasportatori di rifiuti speciali pericolosi.
In ottica di sostenibilità e rispetto delle normative, le aziende devono rimanere aggiornate sui cambiamenti e sui nuovi strumenti disponibili per la gestione dei rifiuti. Il passaggio al R.E.N.T.ri è un passo importante verso una gestione ambientale più responsabile, favorendo non solo la conformità ma anche una maggiore efficienza operativa.
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Nonostante ci siano ancora alcuni nodi da sciogliere, come il modello di formulario cartaceo e la doppia iscrizione al RENTRI e all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, le imprese hanno sviluppato maggiore fiducia nel nuovo sistema grazie ai corsi di formazione e alla gradualità dell’introduzione del sistema.
Noi di Winwaste continueremo a fornire tutte le novità e gli aggiornamenti riguardanti la normativa sulla tracciabilità dei rifiuti speciali, affinché ogni impresa possa adeguarsi alle nuove regolamentazioni in modo semplice e veloce.